L’INTERVISTA-EFREM VAVASSORI, ARBITRO DELL’ATTIVITA’ DI BASE, SI RACCONTA…
L’arbitro è un ruolo molto delicato ed importante nello sviluppo di una partita e, per le categorie dei più piccoli, il regolamento prevede che la partita venga diretta da un dirigente della squadra casalinga. Il nostro arbitro si chiama Efrem Vavassori ed oggi si è raccontato al nostro sito web.
Buongiorno Efrem. Lei è, insieme ad Angelo Rinaldi, l’arbitro dell’attività di base del nostro vivaio. Come vi dividete le partite?
Inizialmente ci dividevamo le partite, adesso le arbitro prevalentemente io.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di arbitrare le categorie formate dai ragazzi più piccoli?
Il vantaggio di arbitrare i ragazzi più piccoli è vedere in campo il loro entusiasmo e la loro voglia di migliorarsi partita dopo partita; lo svantaggio è constatare come le intromissioni esterne dal campo e le critiche fini a se stesse alterino il clima positivo e costruttivo che i ragazzini creano in campo.
Spesso, soprattutto in trasferta, si vedono squadre in cui il loro arbitro dirige palesemente a favore dei suoi ragazzi. Cosa si dovrebbe fare per evitare questo fenomeno?
La risposta è semplice: si dovrebbe cercare di essere comunque imparziali e rispettare il regolamento.
Cosa L’ha spinta, in passato, a decidere di fare l’arbitro?
Innanzitutto il calcio è sempre stato il mio sport preferito; da ragazzino giocavo anch’io in questa Società, poi, crescendo, un amico che già era arbitro, vedendo la mia passione, mi consigliò di frequentare il corso. Dopo un primo periodo di titubanza mi convinsi e da allora iniziai gradualmente ad arbitrare e restai nell’AIA per oltre vent’anni.
Fino a quali categorie ha arbitrato? Ci racconta qualche aneddoto?
Ho cominciato ad arbitrare i Giovanissimi e sono arrivato fino alla Seconda Categoria come arbitro; poi sono passato a fare l’assistente (guardalinee) dalla Promozione all’Eccellenza fino ad arrivare alla CAN-D; poi, per raggiunti limiti di età, sono tornato ad arbitrare il Settore Giovanile. Aneddoti, in tutti questi anni, ce ne sarebbero vari, ma uno in particolare mi è rimasto impresso nella mente: mi chiamò il “Pronto AIA” una domenica in cui ero a riposo, mi dissero di andare ad arbitrare la partita Futura Madone-Medolago, arrivai al campo alle ore 15.30 in un pomeriggio invernale, arbitrai il primo tempo tranquillamente, mentre nel secondo tempo scese il buio in campo e la visibilità era assai ridotta; nonostante le proteste degli allenatori delle due squadre, io la portai a termine e questo episodio mi valse un articolo su “L’Eco di Bergamo”.
Da esterno, come giudica l’apporto del VAR nella Serie A di oggi? Non le sembra che qualche arbitro sia ancora restio ad usarlo quando serve?
Dopo vari errori arbitrali, specialmente in partite importanti, il VAR è sicuramente uno strumento che consente all’arbitro di valutare con più sicurezza le fasi di gioco, quindi mi auspico che anche gli arbitri più restii non esitino ad utilizzarlo.
Molte volte la classe arbitrale italiana è considerata la migliore al mondo. Condivide quest’affermazione? Come mai secondo Lei c’è questa considerazione?
Condivido: gli arbitri italiani secondo me sono i migliori al mondo, non a caso le finali dei mondiali sono state affidate a Pierluigi Collina e Nicola Rizzoli, persone che si sono contraddistinte per il loro rigore in campo e la loro serietà e sono stati apprezzati da tutte le squadre da loro arbitrate.
Che tipo di arbitro era? A quale fischietto si ispirava?
Ero considerato un arbitro abbastanza severo, che faceva rispettare il regolamento mai però a discapito della qualità di gioco; un esempio per me era Domenico Messina della Sezione di Bergamo.
Quali consigli dà ai ragazzi a cui fa da accompagnatore?
Ai ragazzi consiglio di mettere tanta passione in campo, rispettando le decisioni arbitrali e quelle del loro allenatore.
Parliamo strettamente di Scanzo ora. Come avvenne il Suo primo incontro con la società?
Il mio primo incontro con la società avvenne al “Torneo Sprint” circa quattro anni fa conoscendo Angelo Rinaldi che mi chiese la disponibilità di arbitrare insieme a lui il Torneo; da lì iniziò una collaborazione che continua tuttora.
Quali miglioramenti, secondo Lei, dovrebbe fare la società per continuare a migliorare come negli ultimi anni?
La società negli ultimi anni ha già adottato vari miglioramenti per merito di questa classe dirigenziale che ha apportato elementi di novità in tutte le categorie creando un clima di coesione tra tutte le sue componenti.
Concludiamo con la top 11 ormai famosa tra i nostri intervistati. Vesta i panni dell’allenatore e ci indichi una formazione formata dai giocatori che più l’hanno impressionata durante la Sua esperienza arbitrale.
Secondo il mio modesto parere da “allenatore-tifoso”, metterei in campo la formazione composta da questi giocatori:
in porta STUANI
difesa ACERBIS GOTTI ZAMBELLI PARIS
centrocampo CORNO BASANISI MAIETTI
attacco GIANGASPERO ARANOTU MASINARI
L’avete riconosciuta? E’ esattamente la fomazione che domenica scorsa ha battuto il Darfo Boario dandoci una vittoria importantissima per la classifica!!
Ringraziamo Efrem per essersi prestato a rispondere alle nostre domande, mostrando come un arbitro con valori importanti e con il regolamento ben presente nella testa, spinto anche dalla passione che è sempre buona cosa, possa essere d’aiuto nella crescita dei giocatori con cui ha a che fare ogni domenica.